Prendere confidenza con l'avventura
- Luca Peri
- 1 feb 2019
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 20 feb 2019
La grande paura del cambiamento
La paura più grande, quella che alimenta tutte le altre, è la paura del cambiamento.

Quando la comfort zone non si limita a darci sicurezze ma trasforma la nostra vita in un’unica giornata replicata all’infinito, diventa una gabbia dorata dove non ci sono pericoli ma nemmeno niente per cui valga davvero la pena vivere.
È come se firmassimo un contratto con noi stessi: accettiamo di non poter essere davvero felici e non poter vivere a pieno in cambio della sicurezza di un’esistenza senza rischi.
In questa situazione, qualsiasi novità o prospettiva di cambiamento inizia a farci molta paura, perché rappresenta l’interruzione di qualcosa di collaudato, che conosciamo bene, sicuramente noioso e forse nocivo, ma “confortevole“.
Smettiamo, ad esempio, di incontrare nuove persone perché abbiamo paura di essere giudicati, mentre il divano su cui passeremo una serata prevedibile non ci darà alcuna agitazione.
La pigrizia entra a far parte della nostra esistenza e spesso ci porta all’isolamento. Iniziamo a chiederci perché rischiare di uscire là fuori quando siamo così comodi dentro la nostra gabbia dorata. Siamo tutt’altro che felici, ma il cambiamento fa troppa paura.
Quando la comfort zone alimenta la paura
Spesso la comfort zone è il più grande ostacolo alla nostra felicità, perché ci spinge a prendere decisioni basate esclusivamente sulle nostre paure.
Diventiamo pigri, non vogliamo rischiare e tendiamo ad isolarci. La vita diventa tutta uguale e non c’è più niente in grado di emozionarci e farci sentire davvero vivi. Come se non bastasse, più il tempo passa e più le paure aumentano: giorno dopo giorno, siamo sempre più timorosi e insicuri.
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